Nato nel 1891 a Citerna (Pg), dal 1928 al 1947 fu direttore e primario chirurgo dell’ospedale di Sansepolcro che, sotto la sua guida, fu radicalmente trasformato, diventando un luogo di cura efficiente e moderno.
Tra la fine del 1943 ed il luglio del ’44 (liberazione di Sansepolcro) l’ospedale divenne anche un sicuro rifugio per partigiani, ricercati politici, militari fuggiti dai campi di prigionia. Per otto mesi il dottor Alessandri tenne nascosti, in una stanza dove aveva fatto apporre un cartello con la scritta TIFO, il critico letterario Attilio Momigliano e la moglie Haydée Sacerdoti, entrambi ebrei, salvandoli così dalla deportazione nei campi di sterminio.
Raffaello Alessandri morì nel 1964.
Foto di Enzo Mattei